Chi sono

 

Alle apendici dell’Aspromonte , a 400 mt slm ,in una zona dal piacevole, clima mediterraneo, secco e ventilato, in mezzo al mare e i fichi d’india, tra i boschi di faggio e d'abete della montagna, si trova S.Salvatore dove sono nato, circondato da paesi, Cataforio, Mosorrofa, Cardeto ......, Qui ho iniziato a frequentare i suonatori dei paesi citati, imparado a suonare e ballare, radici antichissimi ancora oggi vivi in alcuni manifestazioni della gente del posto ......, il tutto in un’atmosfera calda, accogliente e allegra. Faccio questo blog per far conoscere alle persone alcune cose a me care ed emozionanti, per farvi incuriosire della nostra tradizione, un cardiale saluto. demetrio bruno

Una buona accordatura della zampogna, dicono i suonatori, dipende essenzialmente da una buona conza, vale a dire dalle qualità delle ance impiegate, dalle lunghezze delle stesse, e ancora dall'adeguata apertura delle lamelle messe in vibrazione dalla colonna d'aria che s'introduce nelle canne. Troncato dalla cannizzola il segmento utile, con nodo superiore, per realizzare la cannizzola , si libera prima una striscia longitudinale della pellicola corticale per poi procedere con gesti sicuri al taglio della lamella, dal basso verso

l'alto rispetto al nodo; si introducono, quindi, con estrema delicatezza, fin sopra l'estremità superiore della lamella, dei sottili fili di stuppa, canapa. Sfregate, poi, una per una, energicamente tra le mani (na stricata a cannizzolami pigghia u sonu), le ance sono pronte per essere fissate sugli chanters e sui bordoni, badando che non siano lenti d'incascio, ovvero che la sezione inferiore, mediante opportune rifiniture , sia perfettamente a tenuta. Ultimata la conza e collocati gli chanters nella busciola, si "mette in suono" la zampogna o meglio, come dicono i suonatori, si spara 'a ciurameddha. Rettificate così con graduali interventi le cannizzola, o meglio le lamelle delle ance, affinchè consentano un regolare ed omogeneo afflusso d'aria negli chanters, per dirla con i suonatori, quannu 'a ciurameddha pigghia 'u jatu giustu e di testa spara para, si procede all'accordatura degli chanters, ovvero alla verifica dell'intonazione delle rispettive note emesse rispettivamente dalla canna ritta e da quella manca.

È 'u pirtusu d'arretu da' canna dritta (fazzetto)- dicono i suonatori - chi cumanda 'u sonu da' ciurameddha, ossia è intervenendo sul foro posteriore dello chanter destro che ha inizio l'accordatura vera e propria della zampogna. Se è necessario, infatti, si modifica, con l'impiego di cera d'api, l'apertura del foro digitale posteriore, o nta certi casi si libera invece, mediante l'uso di un punteruolo, (detta magnittara),dalla cera superflua, affinchè si raggiunga l'esatto intervallo di terza con la nota emessa dal primo foro digitale della canna sinistra, 'a manca, sul quale non si interviene mai per modificare l'apertura

Progetto

 

Benvenuti in questo network, lo scopo è quello di mettere a disposizione alle persone simpatizzante della tradizione povera ed arcaica della mia terra aspromontana ,ancora oggi in uso e non contaminata